Chiostro
Il Chiostro Del Convento A sinistra sulla parete accanto al portale della chiesa, emerge un frammento di…
Il Chiostro Del Convento
A sinistra sulla parete accanto al portale della chiesa, emerge un frammento di affresco, forse una Madonna, del 1300; e subito dopo si apre la porta del convento, cui sovrasta un arco ogivale in pietra, chiuso dalla chiave che reca, dentro un cerchio perfetto, la figura dell’agnello in rilievo schiacciato, simbolo di Cristo.
Varcato l’arco e la porta lignea del 1700, ci si trova subito nel chiostro dove si può ammirare, a destra, il tratto di muro della Chiesa del 1300, l’arco ogivale dell’ingresso laterale e la lapide della consacrazione effettuata nel 1351.
Inoltre sono di notevole interesse alcune strutture trecentesche di gusto finissimo, di cui si ornano l’intera parete a sinistra di chi entra e anche la parete più lunga ossia quella addossata al refettorio del convento.
Tutti questi preziosi reperti sono in cotto modellato e, talvolta, intermezzati da pietre lavorate di sant’Ippolito.
I restauri apportati recentemente hanno messo meglio in luce la costruzione originaria e le diverse epoche di cui è composto l’intero chiostro che nel 1600 è stato ricoperto con vele intonacate e sostenute da peducci di gesso.
Dello stesso periodo, 1625, sono i due portali in pietra serena che immettono nella Pinacoteca – museo del Convento.
La parete est che corre lungo il muro della Chiesa, è interrotta dalla possente base del campanile costruito dai mastri Giovanni e Sante di Mombaroccio nel 1753. 1760.
La mole della torre campanaria è tutta in cotto e si sviluppa nei tre ordini architettonici, con capitelli, cornici e mensole in pietra; è alta circa 50 metri e si chiude a minareto con una croce di ferro innestata su una sfera di rame di cm. 95, posata sulla cuspide elaborata in pietra che porta la data 1785.
Ritornando sul piazzale dominato dai lecci secolari, il tutto (convento, portico, chiesa e campanile) si armonizza in un’opera che seppure di epoche diverse, rende vario e caldo il complesso sacro.
Si, perché anche la navata minore, che corre lungo il viale di accesso al piazzale del Santuario, costituisce nella diversità delle linee un movimento armonico all’intera costruzione, senza rettorica!