Opere artistiche principali
OPERE D’ARTE MAGGIORE Tra le opere di maggior valore artistico ivi custodite, elenchiamo: 1 – Zanino di…
OPERE D’ARTE MAGGIORE
Tra le opere di maggior valore artistico ivi custodite, elenchiamo:
1 - Zanino di pietro
2 - Arte Marchigiana, primo ventennio del sec. XV.
3 - Autore toscano, (Luca di Frosino o ?).
1 - Zanino di pietro
Fine del sec. XIV - primo decennio del sec. XV. L’Incredulità di S. Tommaso (S. Michele Arcangelo, il Beato Sante, S. Pietro, S. Antonio Abate). Polittico a tempera su tavola di cm. 150 x 200.
L’opera trasportata nel 1949 nel convento francescano di Sassoferrato, è ritornata al suo luogo di origine nel 1960. E° il capolavoro del pittore, come attesta il prof. Roberto Longhi.
Il dipinto ha suscitato gli interessi culturali di chiarissimi studiosi, ma soprattutto di quelli che perseguono quanto di meglio hanno espresso gli artisti veneti a cavallo del secolo XV, periodo a cui si riferisce il polittico dello Zanino Di Pietro.
L’opera, contenuta e completata dalla cornice gotica autentica, è nata certamente nelle Marche in quel contesto culturale dei fratelli Salimbeni a confronto con i modi dell’arte primitiva lagunare.
2 - Arte Marchigiana, primo ventennio del sec. XV.
Madonna del latte.
Tempera su tavola di cm. 55 x 37. La Vergine seduta ed intenta ad allattare suo Figlio, ci riporta alle correnti pittoriche del gotico fiorito internazionale.
L’autore, certamente marchigiano, forse fabrianese, sembra essere vicino ai modi di Taddeo di Bartolo, senese. Gli angioletti oranti e l’intera decorazione in oro del fondo sono espressione tipica della bottega d’arte del tempo.
3 - Autore toscano, (Luca di Frosino o ?).
Incontro di San Gioacchino e Sant’ Anna, (seconda metà del sec. XV). Tempera su tela di cem. 210x280, su cornice di epoca più tarda (1600).
La paternità dell’opera è ancora tutta discutere, non solo per il paesaggio e la città turrita del fondo, ma soprattutto per la composizione delle figure in primo piano. Il dipinto accusa influenze di Piero della Francesca, del Botticelli, del Ghirlandaio e di Francesco di Giorgio Martini.
Se, come a noi sembra, l’opera deve essere attribuita ad un miniaturista, non c'è dubbio che dovrebbe essere citato il nome di Giovanni di Gherardo del Fora. Nata, come tutto fa credere, nell'ambiente artistico urbinate del periodo, a nessuno devono sfuggire i numerosi elementi decorativi che si rifanno tardivamente al gotico fiorito internazionale.
OPERE D’ARTE MINORE
Crocefisso
S. Francesco Riceve Le Stimmate
Beato Giovanni Duns Scoto
Maria Bambina E Sant'anna
Il Beato Sante Benedice I Bambini
San Leonardo Da Portomaurizio
San Francesco Di Paola
Madonna Del Buon Consiglio
Padre Giuseppe Gasparini, da Mombaroccio.
Abaco In Legno Con Paliotto Di Scagliola
Cancellata Di Ferro
Crocefisso
Tempera su carta, cm. 60 x 72.
Dono della N.D. Virginia Ricci ved. Saini, di Mondavio. L’opera è certamente un bozzetto del sec. XVII. L’autore è un marchigiano che si muove sulle linee dettate dal Barocci (1535- 1612).
S. Francesco Riceve Le Stimmate
Olio su tela, cm. 36 x 54 (cornice posteriore).
Dono di p. Giacinto Pagnani. Arte marchigiana del sec. XVIII, di modesto valore. Il disegno sembra ripreso da qualche incisione dell’epoca.
Beato Giovanni Duns Scoto
Olio su tela, riportato su panforte, cm. 36 x56 (senza cornice).
Arte marchigiana del sec. XVIII. Il filosofo e teologo francescano (1263-1308) è ritratto tra i libri, con il volto rivolto alla Vergine Immacolata, in alto a destra, di cui ne fu l’estremo difensore. Ha valore di documentazione per il dogma decretato da Pio IX nel 1858.
Maria Bambina E Sant'anna
Olio su tela, cm. 46x54 (cornice dorata posteriormente).
Arte bolognese del sec. XVII. L’opera ha patito l’usura del tempo e nonostante la cattiva restaurazione, esprime una mano esperta del colore, in una composizione centralizzata del soggetto.
Il Beato Sante Benedice I Bambini
Olio su tela, cm. 80 x 129, in cornice originale.
Arte marchigiana dell’area Pesarese, del sec. XVIII. Il pittore indugia su elementi soprattutto descrittivi, facendo decadere un po’ il tessuto artistico. L'intero soggetto sembra mutuato da incisioni diffuse nell’epoca ed ha carattere devozionale.
San Leonardo Da Portomaurizio
Olio su tela, cm. 50 x 72, in cornice originale.
E” il ritratto del Santo apostolo e predicatore francescano. Esposto all’incuria e all’ingiuria del tempo, il dipinto è stato malamente restaurato. Ridipinture, evidenti sul volto, mortificano l’espressione che l’artista marchigiano aveva saputo imprimere al soggetto. L’opera risale alla seconda metà del sec. XVIII.
San Francesco Di Paola
Olio su tela, cm. 52 x 68.
Arte marchigiana del sec. XVI. Il dipinto in cornice dell’epoca, indorata, ha subìto danni in alcune parti non vitali. Una mano profana ha tentato un restauro? L’artista è un ottimo ritrattista del 1500, che risente della scuola romana. Limpido è il disegno e forte è l’espressione del volto; magistrale è l’impasto delle carni.
Madonna Del Buon Consiglio
Olio su tela, riportato su tavola, cm. 25 x 32.
Dono di p. Francesco Angellotti. Forse un frammento di un dipinto più grande, attribuibile al pittore fanese Gianfrancesco Giangolini. Degna di nota la cornice.
Padre Giuseppe Gasparini, da Mombaroccio.
Olio su tela, cm. 54x76.
Deposito della Biblioteca Francescana di Falconara M.(Ancona).
Il ritratto del Servo di Dio è stato eseguito a Roma per interessamento di p. F. Diotallevi, nel primo ventennio del 1900. Ottima la pittura; morbido il disegno che rivela l’interiorità del Padre Giuseppe che tutti venerano come un santo. L’artista si è ispirato ad una fotografia.
Abaco In Legno Con Paliotto Di Scagliola
(cm. 106X75x90) e (cm.92x78). - Arte marchigiana del sec. XVIII.
Gli scagliolisti emiliani e romagnoli passarono presto la loro arte nell’alto pesarese, lasciando opere che imitano perfettamente il marmo. Il nostro paliotto, incorniciato, orna la fronte dell’abaco, destinato a suppellettile della chiesa.
Cancellata Di Ferro
(cm. 350x92).
Balaustra in ferro battuto, già in chiesa, opera artigianale del 1719, costata 50 scudi romani, di finissima fattura. Divisa in scomparti rettangolari, reca al centro dei pannelli i simboli del Beato Sante in un campo di gigli, sostenuti da colonnine con terminali in ottone fuso. Dono della Comunità di Montefabbri, patria del Beato.
Nella pinacoteca-museo, sono conservati anche ex voto, stampe, incisioni, ceramiche,argenti, peltro e altri cimeli, tra quali vogliamo ricordare a volo d’uccello:
- IL GRADUALE ROMANO, stampato a Venezia nel 1585, ornato di xilografie;
- IL PONTIFICALE ROMANO, stampato in Urbino nel 1727, ornato da incisioni che coprono l’intera pagina;
- LA MADONNA DELLA DEVOZIONE, incisione del Tofanelli, in Roma, riproducente l’originale ad olio di Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato;
- PIO IX, incisione di autore francese, con autografo del Papa datato 29 settembre 1850;
- UN EDITTO del cardinale Astalli legato pontificio nello Stato di Urbino del 1694;
- EX VOTO in tavolette e ex voto in argento dei secoli XVII-XVIII-XIX; VASI SACRI d’argento del 1600 e 1700: e altre cose minori, ma ricche di arte, di storia e di fascino culturale.